Numero 48 Smorfia: il morto che parla

Il 48 è forse uno dei numeri della Smorfia Napoletana più noti, nominati e ricercati. Come molti di voi probabilmente già sanno, il suo significato è infatti “o muort che pparla“.

Cerchiamo però di capire meglio in quali casi sia possibile ricorrere a questo numero, quali curiosità ruotano attorno ad esso, cosa tenere sempre a mente.

Iniziamo chiarendo che, alla luce dello stretto legame tra morti nei sogni e numeri della Smorfia Napoletana, questo è uno tra i numeri che più sono conosciuti e utilizzati come punto di riferimento.

Il significato del 48: il morto che parla

Come accennato il numero “48” significa “il morto che parla”; per questo motivo il numero va preso in considerazione tutte le volte che in un sogno appare una persona che ci ha lasciato nell’atto del parlare, direttamente a noi o ad un’altra persona, a noi nota o meno.

Se il defunto, amico, parente o semplice conoscente che sia, è solo presente nel sogno ma non apre la bocca questo numero non dovrà essere preso in considerazione, dal momento che non ci troviamo davanti ad un morto che parla.

Indipendentemente da quello che la persona ci dovesse dire, da eventuali numeri che ci dovesse suggerire, il 48 deve essere considerato un numero costante.

Un discorso a parte deve essere fatto per gli altri numeri da associare. In alcuni casi il defunto comunica al soggetto, consiglia proprio si potrebbe dire, dei numeri. In altri invece gli stessi dovranno ricavarsi da indizi, discorsi, simboli e dettagli.

I significati minori

Ci sono poi altre situazioni in cui questo numero può avere significato. Il 48, ad esempio, è il numero di riferimento per la frittata di broccoli, per il muschio o per la febbre. Si tratta, come è evidente, di oggetti e realtà tra loro molto diverse, ma tutte accumunate proprio da questo numero.

Vi è poi un altro significati che al numero 48 è possibile accostare, ovvero quello di rivoluzione. L’associazione immediata è con l’anno 1848, periodo in cui l’Europa venne stravolta da una serie di moti rivoluzionari che segnarono in maniera profonda il continente.

È un numero buono o cattivo?

E se, invece, il 48 fosse un numero presente nella nostra vita quotidiana in generale e non perché “derivato” dai sogni? Molti si chiedono come i numeri che “ci perseguitano” debbano essere letti ed interpretati.

Nel caso del 48 il collegamento con il morto è innegabile. Questa figura da un lato appare macabra e spaventosa, dall’altra può essere associata in generale al dolore e alla sofferenza.

Alla luce di tutto questo, emerge una visione di fatto ambivalente, ma in ogni caso fortemente legata al passato, dalla vita precedente, alle esperienze che hanno segnato e inciso la vita del soggetto in modo innegabile.

Un discorso a parte e un significato dedicato possono essere dati invece al 48 che perseguita un soggetto che di fatto ha da poco subito un lutto.

In questo caso infatti è possibile che sia forte il bisogno e il desiderio di riascoltare la persona defunta, di ricevere i suoi consigli, di riascoltare la sua voce.

Diventa dunque un numero di appoggio, di conforto, di aiuto, che esprime un bisogno a volte palese, a volte latente; ma comunque tale da toccare nel profondo l’anima del soggetto.